Ci abbiamo provato! Sul serio! Ma… dopo aver trascorso tutte le ferie a casa, l’ultimo week-end prima del rientro, un colpo di testa ha fatto sì che prendessimo una parte dei nostri risparmi e scappassimo verso l’Abruzzo; uno dei tanti posti dove cellulari e facebook non hanno alcun potere.

Dolci ai fichi - Parco Nazionale della Maiella

Era un venerdì pomeriggio, avevamo con noi solo 200€, due zaini con qualche cambio, un sacco a pelo, due panini per il viaggio, qualche pesca raccolta al volo dal giardino e una lista di agriturismi nella zona di Caramanico Terme da contattare per strada.

Il viaggio, con la nostra auto a metano dall’andatura raggae, è durato poco più di 4 ore. Per strada abbiamo contattato il primo agriturismo della lista che è stato favoloso, darei un 10 per l’accoglienza, professionalità, pulizia e simpatia. I costi veramente contenuti, 30€ a persona per il trattamento mezza pensione, con qualcosina in più si cena con specialità locali, le porzioni sono talmente abbondanti che potrebbero mettere in difficoltà persino un lottatore di sumo. Ad ogni modo, i contatti sono questi:

Agriturismo “La Pagliarella”
C.da Sant´Elia – Fraz Scagnano
Caramanico Terme (PE)
Tel: 085.928474 – 338.8778946
mail: nicola.pagliarella@alice.it

Il primo giorno: dopo aver fatto una abbondante colazione ci siamo diretti verso l’ufficio informazioni a Caramanico Terme. Lì abbiamo acquistato una cartina dettagliata delle vallate a 6€ e ci hanno rilasciato, gratuitamente, l’autorizzazione per poter entrare nel parco nella zona relativa all’Eremo di San Giovanni. Il sentiero parte da Decontra, un paesino non molto distante da Caramanico, è ben segnalato dai piccoli “omini di pietra” e una volta nell’eremo ci si rende conto che vale tutte e tre le ore di cammino che si impiegano per raggiungerlo.
Una volta all’interno, dopo aver superato una piccola scala scavata nella roccia e un piccolo cunicolo di due metri su uno strapiombo di 400, strisciando sulla pancia, si ha quasi l’impressione di essere arrivati lì all’improvviso. Quasi come se qualcuno ci avesse presi e messi lì, in quel piccolo antro di pietra per mostrarci che cosa c’è intorno a noi.

“Una volta lì, prova a restare un attimo in silenzio. Sembra quasi che il mondo si fermi. Ti rendi conto che tutti i problemi in realtà hanno una soluzione, al contrario di quello che pensavi prima di partire, e quando scendi e riprendi a incamminarti sulla strada di ritorno ti senti più leggero. Ora hai la certezza che non sei solo e che qualcuno guida i tuoi passi, lasciando a te la facoltà di decidere quale strada prendere.”


Il secondo giorno: dopo la solita abbondante colazione siamo partiti alla volta dell’eremo di Santo Spirito a circa 4km dal b&b raggiungibile comodamente in auto. L’eremo si erge su tre piani ed è in parte scavato nella roccia, e in parte costruito con mattoni. Al primo piano si trova una chiesetta e poi via via ce si sale si trovano le camere dei monaci, luoghi “comuni” di preghiera e poi un’altra cappelletta, postuma, che sembra quasi sospesa per aria.

L’ultimo eremo che abbiamo visitato è stato quello di San Bartolomeo. Rispetto a Santo Spirito si scende per un po’ in auto dalla strada principale verso Caramanico e poi all’altezza di un b&b si lasciare l’auto per proseguire a piedi. Ci si impiegano circa 30minuti di silenziosa passeggiata per raggiungerlo e anche questa volta ne vale la pena. : )

 
 

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